Errata educazione confusa per deficit del sistema nervoso

Daniela Lucangeli,
Prorettore e Professore Ordinario di Psicologia dello Sviluppo all’Università di Padova, spiega come bambini perfettamente sani e capaci vengano spesso etichettati con patologie cerebrali come la discalculia. 

“Il logico risultato di un errato sistema educativo può portare a sintomi confondibili con quelli causati da deficit del sistema nervoso centrale”

Punti Focali:

1 – Si diagnosticano patologie non accorgendosi che i sintomi sono dovuti invece a errati  sistemi educativi.

2 – Ore e ore e ore di matematica, musica, lettura, lingua straniera..spesso non servono ad imparare a calcolare, suonare, leggere, parlare le lingue..

3 – Bisogna insegnare..in maniera che il bambino apprenda (!), la scuola deve “rovesciare” l’insegnamento.

4 – L’ intelligenza numerica è innata, potente e precoce e a pochi mesi di vita ci sono capacità di quantificazione, comparazione, addizione..

5 – I sistemi di insegnamento non seguono  il bambino e  il  calcolo scritto non c’entra con l’intelligenza numerica.

6 – Cosa accadrebbe se un bambino, fino a 6 anni, non fosse mai esposto al linguaggio? E’ necessario allenare la conoscenza numerica fin dalla nascita.

7 – Il sistema educativo deve cambiare…non  “può” cambiare.

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PRIMA FASE
Senza insegnare al bambino a contare e senza fargli vedere i numeri (!), faremo acquisire il concetto reale di quantità e lo renderemo capace di capire, in una frazione di secondo, quanti sono in un dato contesto determinati oggetti.
Vedrai che già da questo passo le sue capacità supereranno di gran lunga quelle dell’adulto.

SECONDA FASE
Dopo il riconoscimento delle quantità passeremo al concetto di “minore” e “maggiore” per passare quindi alle varie operazioni di “addizione”, “sottrazione”, “moltiplicazione” e “divisione”.

TERZA FASE
Quando il bambino inizierà a dimostrare una certa capacità si potrà cominciare a far risolvere a mente e in maniera inconscia, veri e propri problemi con molte operazioni insieme.
Questo sarà possibile perché nella sua mente sarà in grado di immaginare le giuste quantità senza sforzo e di operare con esse (proprio come fanno i cosiddetti “geni matematici”).

QUARTA FASE
Come ultimo step (in realtà opzionale) introdurremo in concetto di cifra (il segno grafico “1”, “2”, “3”, “4”,..) ed il bambino apprenderà ad ottenere i dati dei problemi sia da quantità reali che, appunto, da cifre.

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