Le sei domande scottanti
sull’apprendimento precoce
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Se nutri dubbi sulla necessità di iniziare un percorso educativo come quello descritto in giocando-imparo.it, ti consigliamo di leggere attentamente questa pagina con la risposta alle:
“SEI DOMANDE SCOTTANTI SULL’APPRENDIMENTO PRECOCE”
Le 6 domande scottanti:
1) Perché anticipare l’apprendimento ad età così precoci?
Come abbiamo spiegato più volte, iniziare attività di un certo tipo dalla primissima infanzia NON significa assolutamente anticipare ma, al contrario, sfruttare esattamente il momento migliore per un sano e completo sviluppo del cervello e delle capacità del bambino.
Facciamo un ragionamento “per assurdo”.
Sai cosa succederebbe se i genitori non parlassero per 5 o 6 anni al figlio? Diventerebbe muto!
Sai cosa succederebbe se fosse bendato, se gli fossero tappate le orecchie o se gli fosse impedito di muoversi?
Diventerebbe cieco, sordo e molto probabilmente sarebbe paralizzato!
Sai cosa succederebbe se al bambino fosse fornito cibo ma nessuna forma di affetto e di relazione?
Diventerebbe un adulto completamente disturbato dal punto di vista psicologico!
Percezione (vista, udito..), controllo emotivo, vie abituali di risposta (cioè quello che comunemente intendiamo con il termine “personalità“), capacità di elaborazione di simboli e numeri (leggasi anche “lettura” e “matematica“) e capacità sociali con i pari…
…tutte le funzioni più importanti
del cervello
si radicano nelle stimolazioni
e nelle esperienze vissute nei primi anni di vita!

Questo è il cosiddetto “periodo critico” o la cosiddetta “apertura celestiale” (P. Kuhl).
In “Giocando imparo a CONOSCERE” si nota perfettamente l’esistenza del periodo critico: i benefici delle tecniche che insegniamo infatti, si riducono a mano a mano che il bambino cresce.
In “Giocando imparo ad AMARE” poi, sono riportate statistiche chiare sulla correlazione tra le capacità educative del genitore e il benessere psicologico, intellettivo e relazionale del figlio dai primi mesi di vita fino all’età adulta (generando quelli che in psicologia vengono definiti i “Cicli del vantaggio” o i ” Cicli dello svantaggio”).
STIMOLARE IL BAMBINO
FIN DAI PRIMI ANNI DI VITA
NON SIGNIFICA ANTICIPARE NULLA,
MA FARE LA COSA GIUSTA…
AL MOMENTO GIUSTO!
2) Non dovrebbero “fare solo i bambini” e pensare solo al gioco?
Innanzitutto ti invitiamo a riflettere sul fatto che il nostro sito si chiama “GIOCANDO-IMPARO” e non “FATICANDO-IMPARO” .
I presupposti per l’efficacia dei metodi che proponiamo infatti, sono proprio il divertimento e il piacere e tutte le attività sono percepite dal bambino come un gioco.
Spesso, parlando di lettura, matematica, inglese o scrittura, le persone pensano immediatamente alla scuola, ai compiti, alla fatica, alle interrogazioni, ecc… e associano queste attività a qualcosa di negativo, di gravoso e di pesante, non è così.
Anche attività di tipo intellettuale, se proposte nei tempi e nei modi corretti, possono risultare piacevoli e divertenti e possono essere legate a sensazioni positive che il bambino può portare con sé per tutta la vita.
Inoltre, la possibilità di costruire basi così solide aiuterà il tuo bambino nell’intero percorso scolastico, permettendogli di stare al passo, di studiare e fare i compiti velocemente e senza difficoltà e di riservare anche in futuro tantissimo tempo per il gioco e le sue passioni.
Questa domanda è forse la più frequente, permettici dunque di ribadire i concetti principali.
Le attività che proponiamo:
- sono pensate come giochi e funzionano se e solo se il bambino si diverte;
- durano pochissimi minuti;
- lasciano tutto il tempo che si vuole per altre attività;
- permetteranno, anche nel futuro impegno scolastico,
di riservare molto più tempo al gioco o alle proprie passioni.
Infine, se è vero che “i bambini devono fare i bambini”, è anche vero che “i genitori devono fare i genitori”, cioè preparare i figli alla vita e fare in modo che sviluppino tutte le loro straordinarie potenzialità.
I BAMBINI FACCIANO I BAMBINI,
MA I GENITORI FACCIANO I GENITORI!
3) Cosa succederà a scuola? Non si annoieranno?
Anche in questo caso sono possibili varie risposte.
Prima di tutto, l’intelligenza, la cultura e la conoscenza non sono mai un problema anzi, in una società come la nostra, sono un’urgente necessità, e pensiamo che su questo non si possa che essere d’accordo.
Come descritto nella “Testimonianza di Marco” poi, grazie all’apprendimento precoce il bambino è agevolato in tutte le materie e in tutti i corsi scolastici. Resta al passo, comprende perfettamente l’insegnante, riesce a svolgere velocemente i compiti assegnati, ha più tempo da dedicare al gioco e alle passioni..e la scuola diventa una piacevole esperienza.
Ti invitiamo inoltre a pensare alla tua esperienza personale.
Chi dei tuoi compagni viveva in modo più sereno la scuola?
Chi, al contrario, era insofferente o dimostrava di annoiarsi?
I più “bravi” a scuola dal punto di vista del profitto, generalmente sono anche quelli che vivono questi anni con maggiore entusiasmo e serenità.
Lo studente che fatica a capire le lezioni e che non riesce a restare al passo, vive invece l’esperienza scolastica come una vera e propria tortura.
La noia, comportamenti negativi o il disinteresse a scuola, sono quasi sempre associati all’incapacità di sentirsi adeguati alle richieste.
E se effettivamente può accadere che uno studente bravo viva con sofferenza la scuola.. figuriamoci cosa accade a quelli meno bravi.
E’ necessario comprendere che la noia, la rabbia, la tristezza, la frustrazione non sono il vero problema. Sono tutte emozioni che fanno parte della vita e che prima o poi i nostri bambini incontreranno! Pensare di proteggerli da tutto ciò è una pericolosa illusione.
La vera questione è come il bambino impara a gestirle e ad affrontarle.
Ricordiamo a questo proposito che il nostro percorso si compone di due grandi parti, una per la stimolazione intellettiva e l’altra per la maturazione di tutte le risorse psicologiche indispensabili ad affrontare la vita, con le sue difficoltà e i suoi inevitabili aspetti negativi.
NON “PROTEGGERE” MA “PREPARARE”,
QUESTO E’ IL VERO SCOPO EDUCATIVO.

Per quanto riguarda la scelta se anticipare o meno l’anno scolastico, questo dipende da vari fattori (capacità e competenze acquisite, maturazione fisica e psicologica..) ed ognuno dovrà fare le proprie valutazioni.
Sappiamo che con questi giochi i nostri bambini saranno molto più avanti rispetto agli altri, ma avranno comunque tantissime cose da imparare e da scoprire (vedi “TRAGUARDI IN CLASSE PRIMA.Pdf“) e lo faranno in maniera gioiosa e gradita perché, per quanto grande sia l’impegno a casa, la scuola è, e resterà sempre, insostituibile sotto molti punti di vista.
Noi con Elisa abbiamo fatto un percorso assolutamente normale, iscrivendola in una scuola pubblica senza anticipare nulla e siamo stati felici di aver fatto questa scelta
(il nostro scopo è sempre stato quello di agevolarla e di facilitarle un po’ la vita…che senso avrebbe avuto metterla in difficoltà iscrivendola in una classe superiore?).
Ecco i suoi risultati al termine della Primaria e della Secondaria (oggi Elisa ha 14 anni ;-))

Ricordiamo, per concludere, che se utilizzando le tecniche descritte si ritenesse il bambino pronto ad anticipare l’istruzione scolastica o a passare direttamente in seconda, prima di fare una scelta affrettata esiste la possibilità di chiedere alla scuola di effettuare una valutazione oggettiva del piccolo, sia dal punto di vista didattico, che fisico, che psicologico.
4) Non ho molto tempo. Come posso fare?
Appena scaricati i corsi basteranno pochissime ore per leggere i moduli e per studiare i video, poi potrai iniziare immediatamente la parte pratica.
Da quel momento tutto si svolgerà in brevi sessioni quotidiane di 5/10 minuti.
L’unico tuo compito sarà quello di avere un po’ di costanza e di cercare di coinvolgere il bambino creando un clima divertente e rilassato.
Tra i moduli è presente anche un breve fascicolo che ti descriverà come organizzare la “giornata tipo” senza intaccare il ménage familiare… più facile di così…
Detto questo, è importante fare un appunto.
Come genitori dovremmo avere ben chiare le nostre priorità:
siamo proprio sicuri di non poter ritagliare un po’ di tempo per favorire una sana crescita dei nostri bambini?
5) Ci sono garanzie?
Possiamo darti la garanzia che il materiale che abbiamo creato è semplice, chiaro e assolutamente completo, ma non possiamo garantirti che il metodo porti a tutti i traguardi indicati.
Sono troppe le variabili che non possiamo controllare: l’interesse del tuo bambino verso i giochi proposti, la tua costanza, la tua capacità di coinvolgerlo, ecc…
Anche se il tuo bambino non dovesse imparare a leggere o ad operare con le quantità come Elisa, vedrai che molti dei suggerimenti che ti daremo, se messi in pratica, gli daranno comunque una marcia in più per tutta la vita!
6) Se è così semplice perché non lo fanno già tutti?
Ti sembrerà strano, ma anche in ambito accademico e tra gli “addetti ai lavori” certe tecniche sono assolutamente sconosciute.
Possiamo dirti senza tema di smentita che tra i nostri clienti annoveriamo asili, scuole, insegnanti, psicologi, ricercatori, studenti universitari, case di accoglienza per bambini, ecc…
Una seconda ragione per la quale certi metodi non sono ancora diffusi è che purtroppo, secondo noi, la stragrande maggioranza degli individui preferisce restare nella grigia sicurezza di ciò che conosce e seguire il “pensiero comune” piuttosto che fare un piccolo sforzo per uno studio autonomo, per il cambiamento della propria condizione e per la scoperta di ciò che più corrisponde al proprio essere.
Se questo è anche il tuo modo di ragionare, stai facendo un grande errore. A casa, al lavoro e nella vita, oggi più che mai ognuno raccoglie i frutti del proprio impegno.
SE HAI UN BAMBINO IN ETA’ PRESCOLARE
INIZIA OGGI STESSO QUESTO MERAVIGLIOSO PERCORSO
E SVILUPPA TUTTE LE SUE DOTI
IN ARMONIOSO EQUILIBRIO.
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